Nico Piro lavora come giornalista dal 1989. Inviato del Tg3, negli anni si è occupato di aree di crisi e zone di guerra. “Il mio tentativo – dichiara Nico – è quello di dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci”.
Premi giornalistici
Per i suoi lavori ho ricevuto:
- il Premio Colombe D’Oro 2022 – il Premio Mimmo Beneventano 2022
- Il Premio Antonio Russo 2022
- Il Premio Speciale 2021 della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin per un’informazione capace di restituire voce e dignità alle donne e agli uomini dimenticati del pianeta.
- Il Premio Maria Grazia Cutuli (2020) per il suo impegno nelle aree di crisi
- Il Premiolino (2017) per la copertura delle elezioni americane e come pioniere del mobile journalism in Italia
- Il Premio Alberto Jacoviello (2016)
- Il Premio Giancarlo Siani (2011) con la redazione di 3d News per il racconto della storia di Angelo Vassallo, sindaco-pescatore ucciso dalla criminalità organizzata in provincia di Salerno.
- Il Premio Guido Carletti (2010) per lo speciale “La Trappola” girato tra i profughi afghani in Grecia
- Il Premio Paolo Frajese (2009) per la copertura (unico inviato della Rai a Kabul) della strage del 17 settembre
- Il Premio Marco Luchetta (2009) per il reportage “Un calcio alla fame” girato in Sierra Leone.
- Il Premio Ilaria Alpi (2008) per il miglior servizio da telegiornale, con un pezzo su una battaglia tra talebani e militari statunitensi nella valle di Korengal (con il collega Gianfranco Botta, tco del Tg3).
- La menzione speciale al Premio Anello Debole (2007) per lo speciale “Kabul, anno nuovo” (realizzato con il collega Mario Rossi, tele cineoperatore del Tg3).
Documentari
E’ stato selezionato come finalista al Premio Alpi nel 2011, al Premio Luchetta nel 2016 e nel 2018. Il suo documentario, autoprodotto, “KILLA DIZEZ – Vita e morte al tempo di Ebola” (6/2015) è stato proiettato in festival ed eventi in tutto il mondo. Tra gli altri riconoscimenti ha ricevuto il premio “Best Emerging Filmaker” al TAFF – The African Film Festival di Dallas, Texas, nel luglio 2016.
Il suo corto “Today I will live” (“Oggi voglio vivere”) sul conflitto afghano è stato premiato al Dublin Smartphone Film Festival (2021) e al Mobile Journalism Award di Berlino (2020).
Nel 2020 è stato presentato il documentario, autoprodotto, “Un Ospedale in Guerra” dedicato all’ospedale di Emergency a Kabul.
Libri
Ha pubblicato: “Come si produce un Cd-Rom” (1997, Castelvecchi); “Cyberterrorismo” (1998, Castelvecchi); Nel settembre del 2018 è uscito per il Centro di Documentazione Giornalistica il manuale sul Mobile Journalism. Nel 2015 è uscito il libro “Afghanistan: Missione Incompiuta” (Lantana). Alla fine del 2019 ne è uscito il seguito, intitolato “Corrispondenze Afghane”. La “trilogia” afghana è completata da “Kabul, Crocevia del Mondo” (People 2022). Nello stesso anno ha pubblicato anche “Maledetti Pacifisti” (People 2022) su come difendersi dal marketing della guerra.
Un suo saggio su Gino Strada è incluso nel libro di autori vari “La Miglior Cosa che Possiamo Fare” (People 2022).