Marco Tarquinio, sessantacinquenne, dirige da oltre 13 anni il quotidiano “Avvenire”. Umbro, è originario di Assisi.
È sposato, padre di due figlie e nonno di altrettanti nipoti.
Esperto di politica interna e internazionale, ha iniziato l’attività giornalistica al settimanale “La Voce” e al “Il Corriere dell’Umbria”, quotidiano dove è diventato giornalista professionista. È stato capo del Servizio Politico della catena di giornali locali “La Gazzetta”, per poi approdare a “Il Tempo”, dove ha lavorato prima alla Redazioni Esteri e poi a quella Politica, che ha guidato nelle fasi drammatiche della fine della Prima Repubblica.
Nell’autunno del 1993 la difficile decisione di autosospendersi, per gravi dissensi sulla linea politica, da editorialista del quotidiano romano e a febbraio del 1994 la scelta di dimettersi per passare ad “Avvenire”, prima come caporedattore nel Desk centrale milanese e quindi a capo della Redazione Romana.
Nel luglio 2007 il ritorno a Milano da vicedirettore. In tutti questi anni è stato anche commentatore politico del quotidiano nazionale d’ispirazione cattolica.
A settembre 2009 ha assunto la responsabilità di “Avvenire” che durante la sua direzione, si è collocato stabilmente tra i primi cinque quotidiani italiani sviluppando una speciale attenzione ai temi dell’impegno per la pace e i diritti umani fondamentali, a cominciare da quello alla vita, della difesa delle minoranze etniche, culturali e religiose, della lotta a ogni forma di discriminazione e disuguaglianza e per la giustizia e la sostenibilità economica e ambientale.
Gli sono stati attribuiti numerosi premi giornalistici: tra gli altri, il “Penna d’Oro”, il “Valerio Volpini”, il “Civitas Casertana-Le buone notizie”, il “Fregene”, il “Renzo Foa”, l’“Emilio Rossi” e il “Giuseppe Zilli”, nonché il premio “Unicef-I nostri angeli”. Nel 2022 ha ricevuto anche la “Colomba d’Oro per la Pace” di Archivio Disarmo, il premio “Montale-Fdc” e, primo giornalista nella storia di questo riconoscimento, il premio internazionale “Ignazio Silone”. È stato insignito dal Sermig dell’”Artigiano della Pace” e ha ricevuto riconoscimenti speciali nell’ambito dei premi “Don Peppe Diana” e “Maria Rita Saulle” per i diritti umani. Il 14 giugno 2012 gli è stato reso pubblico omaggio dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Dal 2015, per iniziativa del Capo dello Stato, è commendatore al merito della Repubblica Italiana.È membro del Consiglio centrale e vicepresidente della Società Dante Alighieri ed è presidente dell’Ente Calendimaggio di Assisi. Dal 2011 al 2016, sino alla cessazione dell’attività di quel dicastero della Santa Sede, è stato consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.